martedì 1 luglio 2014

lunedì 30 giugno 2014

Samovar

"Nastàsja aveva le spalle volte verso di lui, e, incurvata, soffiava sul samovar della padrona."
(Parte II, Capitolo VI, pag. 129)


Il samovar è un contenitore metallico, tradizionalmente usato in Russia e nei paesi slavi per scaldare l'acqua, specialmente ai fini della preparazione de tè ed è per questo che spesso nella parte alta presenta un alloggiamento per scaldare una teiera di tè concentrato. Può essere di forme e aspetti diversi, ma sempre presenta un rubinetto nella parte inferiore e un tubo interno che lo attraversa verticalmente e che, riempito con del combustibile solido, scalda l'acqua circostante. Una volta acceso, la teiera posizionata in alto è scaldata dai gas caldi in uscita. Il tè concentrato ivi contenuto viene poi diluito con l'acqua bollente prelevata dal rubinetto.




Stufa

"Katjerìna Ivànovna, come al solito, appena le era capitato un momento di libertà, s'era messa a camminar su e giù per la sua stanzetta; andava dalla finestra alla stufa e viceversa, con le mani incrociate strette sul petto, parlando da sola e tossendo."
 
(Parte II, Capitolo VII, pag. 145)
 
 
"Tempo fa un detenuto, un uomo assai pacifico, che era stato un anno intero in carcere, e la notte, sdraiato sulla stufa, aveva letto tutta la Bibbia..."
 
(Parte VII, Capitolo II, pag. 346)
 


 La stufa è un apparecchio per la conversione di energia in forma termica, usata per riscaldare l'ambiente domestico. Ne esistono moltissimi modelli, quella a legna utilizza il legname come combustibile. Differisce dagli altri apparecchi di riscaldamento in quanto cede direttamente il calore per convenzione e irraggiamento, senza utilizzare un circuito di distribuzione di un fluido riscaldato.
 
 
 
 

Lanterna

"Intorno alla carrozza s'era affollata molta gente; davanti a tutti c'erano alcuni poliziotti. Uno di essi aveva in mano una lanternina accesa, con la quale, chinandosi, illuminava qualcosa che era a terra, proprio vicino alle ruote."
 
(Parte II, Capitolo VIII, pag. 144)
 

 
La lanterna è un utensile, portatile o fissato a un sostegno, costituito da  una gabbia metallica con pareti di vetro che contiene una luce in tal modo protetta dal vento. Nel passato erano ad olio e dall'Ottocento a gas. Erano indispensabili per l'illuminazione notturna quando ancora l'elettricità non era diffusa.
 

Tappezzeria e carta da parati

"Raskòlnikov si voltò verso il muro e sulla sudicia tappezzeria gialla a fiorellini bianchi scelse un fiorellino disegnato senza grazia, con certi trattini color cannella e si mise a osservarlo attentamente..."
 
(Parte II, Capitolo IV, pag. 114)
 
"C'erano soltanto due operai, uno un po' più attempato dell'altro, che era giovanissimo. Incollavano sui muri dei parati nuovi, bianchi con fiorellini lilla, che sostituivano quelli di prima, laceri e sudici."
 
(Parte II, Capitolo VI, pag. 141)
 

 
Con il termine tappezzeria si indica la tecnica d'arte di rivestimento delle pareti con carta da parati. Questa tecnica non era usata unicamente nelle case di ricchi possidenti per renderle ancora più graziose, ma era anche un modo semplice per ricoprire i muri rovinati negli appartamenti modesti. La ricopertura delle pareti rimane ancora oggi molto, moltissimo utilizzata nei paesi dell'ex Unione Sovietica, più che in tutti gli altri.

 

Brocca

"Ella scese giù e dopo circa due minuti ritornò con una brocca bianca d'argilla piena d'acqua."
 
(Parte II, Capitolo III, pag. 101)

 
 
La brocca è un recipiente usato per contenere liquidi ed è tradizionalmente caratterizzata da una forma tondeggiante e panciuta, con un beccuccio per versare e sul lato opposto un manico ad ansa per reggerla. Può essere realizzata in svariati materiali: terracotta, argilla, vetro, metallo e plastica, solo per citarne alcuni. Le capacità standard sono un quarto, mezzo e un litro. Difficilmente raggiunge capacità maggiori, sarebbe troppo pesante e difficile da maneggiare.

Carrozza

"Nel mezzo della strada c'era una carrozza padronale, elegante, alla quale era attaccata una coppia di focosi cavalli grigi..."

(Parte II, Capitolo VII, pag. 144)

 
La carrozza è un mezzo di trasporto a trazione animale, il più diffuso per il trasporto di persone nel XIX secolo, ovvero fino all'avvento dell'automobile. La sua storia si perde nei secoli, ma è nel Quattrocento in Ungheria che si diffuse il modello innovativo del cocchio (dalla località ungherese di Kocs).
In Italia possedere questo mezzo diventò una vera e propria moda e dalla metà del XVI secolo a Ferrara si sviluppò una delle case produttrici più rinomate a livello internazionale.